Verso la fine di febbraio di quest’anno mi sono trovata di nuovo a fare i conti con me stessa, il mio corpo mi ha mandato mille segnali di malessere e così ho deciso di cambiare ancora una volta, di migliorare più che altro: ho preso la decisione di occuparmi esclusivamente del laboratorio creativo di Ceramica Terapia e ampliare gli orizzonti, migliorare me stessa e offrire il meglio alle persone che lo vorranno.

Era da tempo che rimandavo, sono rientrata a casa avvilita per l’ennesima volta, mi sono guardata e ho detto alla persona che ho visto riflessa nello specchio “Non rimandare più, è arrivato il momento di ascoltare il tuo corpo e occuparti di te stessa. Cerca il corso di Kintsugi che desideri frequentare da tempo. Il migliore che c’è e vai” (su Green Planet News l’articolo completo).

E’ stato così che ho conosciuto Chiara Lorenzetti, l’ho trovata cercando nel web!

Lei è di Biella, io di Roma, nessun corso previsto nella mia città.

“Andrò io a Biella” mi sono detta.

Invece dopo averla contattata ed essere entrate in sintonia, Chiara mi ha proposto di organizzare a Roma il corso di Kintsugi “Sarebbe la prima volta per me, con il Kintsugi a Roma. Che ne pensi, ci vuoi provare?” e con il cuore gonfio di gioia ho detto sì!

Nei giorni successivi alla decisione presa ho scelto di riuscirci, cominciando subito a muovermi per organizzare al meglio il corso di Kintsugi che da tempo desideravo frequentare, supportata dal mio compagno Francesco (membro dell’associazione) che non soltanto ha organizzato la comunicazione ma, accompagnandomi in questo straordinaria esperienza, ha partecipato alacremente a tutte le fasi operative per la buona riuscita delle due giornate del corso.

Chiara è una restauratrice dal 1991, una delle poche esperte in Europa  nella tecnica tradizionale giapponese di Kintsugi, l’arte di riparare gli oggetti in ceramica con l’oro.

Il mio incontro con lei è avvenuto a poche ore dall’inizio della prima giornata del corso davanti al portone di Palazzo Besso, dove siamo stati ospiti della mia amica Roberta e suo marito Lillo: ci siamo strette la mano e con i nostri sorrisi grandi, dopo aver sistemato i suoi bagagli e goduto del panorama della mia città dall’attico che dà su Largo Argentina, ci siamo concesse una bella passeggiata per Roma in compagnia di suo marito e di Francesco.

Abbiamo percorso via di Torre Argentina per giungere al Pantheon e passando per San Luigi de’ francesi siamo arrivati a piazza Navona, dove Chiara è rimasta affascinata dalla leggenda della Fontana dei quattro fiumi di Bernini: la statua in marmo bianco che raffigura il Rio della Plata, rappresentata con il braccio alzato per proteggersi dal possibile crollo della cupola o del campanile della chiesa di Sant’Agnese in Agone (costruita su progetto del suo rivale Borromini), ha catturato la sua attenzione finché non ci siamo trovati nel Chiostro del Bramante dove abbiamo potuto ammirare, dalla finestra interna della Sala delle Sibille che si trova al primo piano, accanto alla caffetteria, lo straordinario affresco delle Sibille di Raffaello.

Abbiamo mangiato un panino sui gradini della fontana in piazza della Rotonda, dove poco dopo ci ha raggiunti Roberta e, tutti insieme, siamo tornati a palazzo Besso per ultimare i preparativi della prima giornata del corso di Kintsugi.

Quando alle 14,30 sono scesa ad attendere l’arrivo dei partecipanti e ho visto arrivare verso di me la prima persona che, guardandomi ha detto “tu sei Manuela! Sono qui per il corso di Kintsugi”, la tensione si è sciolta e, uno dopo l’altro, sono arrivati tutti.

E’ stato così anche l’indomani: sono scesa ad accogliere i partecipanti, ci siamo presentati e, una volta risaliti,  Chiara ha iniziato a raccontarci la storia del Kintsugi (o kintsukuroi), spiegandoci innanzitutto la sua etimologia: Kintsugi è una parola composta da due parti, Kin che vuol dire oro e Tsugi che significa riparare e che l’origine di questa tecnica di restauro risale alla fine del 1400, con lo shogunato di Ashigaka Yoshimasa e la cerimonia del tè.

La leggenda racconta che Ashigaka Yoshimasa (ottavo shōgun dello shogunato Ashikaga), ridusse accidentalmente in pezzi la sua tazza da tè preferita e non contento del risultato della riparazione effettuata da ceramisti cinesi a cui si rivolse, si affidò alla sensibilità dei ceramisti giapponesi i quali pensarono bene di riparala con la lacca urushi e con l’oro: così ebbe origine la tecnica Kintsugi.

Chiara ci ha spiegato che i materiali utilizzati nella tecnica tradizionale sono la lacca urushi (preziosa linfa estratta dalla pianta autoctona Rhus verniciflua), la polvere d’oro, la farina di riso e la polvere d’argilla detta “tonoko”.

E’ la lacca urushi a rappresentare il vero elemento prezioso in questa tecnica antica e non l’oro, perché la sua estrazione avviene una sola volta in dieci anni di vita di ciascuna pianta e ogni pianta può produrne all’incirca 200 g.

Dopo averci illustrato la differenza tra tecnica tradizionale giapponese e tecnica moderna (nella quale i materiali utilizzati sono la colla epossidica bicomponente e polvere similoro) e la metafora prettamente occidentale che si è diffusa con il Kintsugi (la fragilità delle crepe, come specchio della fragilità dell’anima, messa in evidenza con l’oro acquista un raffinato valore: il Kintsugi ci offre la possibilità di trasformare la nostra fragilità in ricercatezza), Chiara ha consegnato a ciascuno di noi un sacchetto di tela contenente una tazza, ci ha mostrato come romperla e successivamente come ripararla applicando la tecnica moderna: con la colla e la polvere similoro ognuno di noi, con i propri cocci tra le mani ha ricomposto, con pazienza e molta cura, la tazza affidatagli da Chiara.  

Verso la metà del corso ci siamo concessi una pausa, offrendo ai partecipanti tè e dolcetti nelle tazze appositamente create per questa occasione, nel nostro laboratorio di ceramica: tutte le tazze sono state realizzate a mano libera con la tecnica del pinch (o pizzicotto), senza l’utilizzo di alcun attrezzo, engobbiate e finite con la cristallina.

Si presentano una diversa dall’altra, l’unico elemento uguale per tutte è la targhetta con scritto Ceramica Terapia.

La narrazione di Chiara, molto coinvolgente e appassionata, ci ha condotti ad uno stato di quiete surreale che ci ha permesso di svolgere al meglio la nostra sessione di restauro, alla fine della quale ho potuto osservare, sui volti dei partecipanti, l’espressione rilassata  e serena tipica di chi è realmente soddisfatto del lavoro che ha svolto.

Quando è arrivato il momento dei saluti mi sono ripromessa di non essere malinconica.

Ho sorriso e ringraziato tutti per la loro preziosa presenza, ho guardato Roma affacciandomi dalla terrazza che dà su Largo Argentina, sentendomi per qualche istante, la persona più fortunata del mondo.

Corso 11 maggio 2019

Corso 12 maggio 2019

LANDING PAGE

 

Di seguito vi mostriamo la landing page tramite la quale abbiamo raccolto le iscrizioni,
con tutti i dettagli del corso per come sono stati illustrati agli utenti interessati.

KINTSUGI

L’arte di riparare con l’oro

 

 

Corso di tecnica semplificata

Cos’è il Kintsugi

L’arte Kintsugi è un’antica tecnica giapponese che consiste nel riparare oggetti in ceramica mettendo in evidenza le crepe con polvere d’oro.
Nasce alla fine del 1400, sotto lo shogunato di Ashigaka Yoshimasa, in un periodo culturale e artistico molto fertile, influenzato dall’estetica wabi sabi e dalla filosofia Zen.
La tecnica originale giapponese prevede l’uso della lacca autoctona Urushi e della polvere d’oro; in occidente viene più comunemente usata la resina, perché ha costi ridotti ed è di più semplice reperibilità.
Il corso “Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro”  è aperto a chi vuole conoscere una parte di mondo giapponese, fatto di poesia e arte, di filosofia e di cerimonia del tè.
È condotto da Chiara Lorenzetti, restauratrice dal 1991 presso Chiarartè, a Biella, studiosa e restauratrice di arte Kintsugi.

 

 

KINTSUGI

L’arte di riparare con l’oro

 

Corso di tecnica semplificata

 

Cos’è il Kintsugi

L’arte Kintsugi è un’antica tecnica giapponese che consiste nel riparare oggetti in ceramica mettendo in evidenza le crepe con polvere d’oro.
Nasce alla fine del 1400, sotto lo shogunato di Ashigaka Yoshimasa, in un periodo culturale e artistico molto fertile, influenzato dall’estetica wabi sabi e dalla filosofia Zen.
La tecnica originale giapponese prevede l’uso della lacca autoctona Urushi e della polvere d’oro; in occidente viene più comunemente usata la resina, perché ha costi ridotti ed è di più semplice reperibilità.
Il corso “Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro”  è aperto a chi vuole conoscere una parte di mondo giapponese, fatto di poesia e arte, di filosofia e di cerimonia del tè.
È condotto da Chiara Lorenzetti, restauratrice dal 1991 presso Chiarartè, a Biella, studiosa e restauratrice di arte Kintsugi.

 

Informazioni sul corso

Il corso si svolge in una sola giornata, in sessione unica della durata di 4 ore.
Sono state previste due date per consentire la più ampia partecipazione possibile.

COSTO

€ 120 a persona

Il costo è comprensivo della tessera associativa annuale e di tutti i materiali utilizzati durante la giornata, una ceramica da riparare, colla e polvere similoro.

PARTECIPANTI

Il corso prevede un minimo di 8 ed un massimo di 10 partecipanti.

DATE

Corso 1: sabato 11 maggio 2019 | dalle 15:00 alle 19:00
Corso 2: domenica 12 maggio 2019 | dalle 10:00 alle 14:00

LUOGO

Roma | Palazzo Besso | Largo di Torre Argentina n. 11
Clicca qui per visualizzare la mappa

TERMINI PER L’ISCRIZIONE

Per avviare la procedura di iscrizione è necessario compilare ed inviare il modulo presente in fondo a questa pagina.

In risposta verrà ricevuta una email con i dati necessari ad effettuare l’iscrizione, per la quale sarà necessario il pagamento di un acconto del 50% del costo totale (il saldo avverrà al momento dell’avvio del corso).

L’iscrizione al corso sarà effettiva solo in seguito al pagamento dell’acconto.

Quanto versato verrà restituito esclusivamente in caso di mancato raggiungimento del numero minimo dei partecipanti o in caso di disdetta entro e non oltre la data del 4 maggio 2019.

Per qualsiasi ulteriore informazione, è possibile contattarci via email all’indirizzo info@ceramicaterapia.it utilizzando nell’oggetto dell’email il testo “Corso Kintsugi”.

Programma del corso

  • Storia dell’arte Kintsugi.
  • Higashiyama bunka: la nascita della cerimonia del tè, l’Ikebana, il sumie, il teatro No e la produzione ceramica.
  • Mushin e mono no aware, la filosofia del Kintsugi.
  • Rottura, il suo significato.
  • Studio di un oggetto in ceramica e sua rottura.
  • Restauro Kintsugi con resina e polvere similoro.
  • Yobitsugi e makie, diversi approcci artistici al Kintsugi.

È consigliato di portare un grembiule da lavoro.

La ceramica riparata durante il corso rimarrà ai partecipanti.

La docente

Chiara Lorenzetti, restauratrice di ceramica e artista di Kintsugi tradizionale giapponese, autrice del libro “Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro“.

La sua più che ventennale esperienza di restauratrice l’ha portata ad appassionarsi del Kintsugi e ad approfondirne la conoscenza in Giappone, dove è stata in seguito invitata dalla TV giapponese TVTOKYO per partecipare a Nipponikitaihito, un programma dedicato alle persone che amano davvero il Giappone e che hanno imparato un’arte giapponese.

Il corso è organizzato da:

Corsi di ceramica
Laboratorio creativo di modellazione dell’argilla
per adulti e ragazzi

Kintsugi, the art of making fragility unique

Il corso è organizzato da:

Corsi di ceramica
Laboratorio creativo di modellazione dell’argilla
per adulti e ragazzi

Kintsugi, the art of making fragility unique

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